Secondo Gartner, entro il 2027 le aziende allocheranno fino al 30% degli investimenti in tecnologie per il metaverso per trasformare gli spazi di lavoro in ambienti completamente virtuali, cambiando radicalmente l’esperienza dell’ufficio. Sarà sempre più forte la consapevolezza dell’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale.

Si consoliderà l’attenzione verso le tecnologie definite “moonshot”, ovvero quelle realmente rivoluzionarie, mentre saranno sempre di più i dati a guidare le aziende nel proprio percorso di crescita. Quali suggerimenti dare ai Ceo e ai Cio per valorizzare questa svolta guidata dalla tecnologia? E quali sono le implicazioni per il business? A fare il punto è Per Overgaard, EMEA ISG CTO di Lenovo.
L’IA sarà più sostenibile
Gli ultimi dodici mesi hanno segnato il momento in cui l’intelligenza artificiale è diventata mainstream: l’IA generativa ha stupito l’opinione pubblica producendo testi realistici e creazioni artistiche originali. Più di recente, ChatGPT è balzato agli onori della cronaca per la sua capacità di creare contenuti complessi e fornire risposte che rendono l’interazione con questo software indistinguibile da una conversazione con un essere umano. Però, oltre sottolineare queste nuove capacità, il report di Gartner mette in guardia: entro il 2025, in assenza di misure per la sostenibilità, l’IA consumerà più energia della forza lavoro umana, praticamente annullando i potenziali risparmi in termini di riduzione delle emissioni.
A causa dell’enorme quantità di potenza di elaborazione richiesta per realizzare e mantenere i modelli esistenti di IA, le esigenze energetiche legate all’infrastruttura IT sono in continuo aumento. Secondo l’International Energy Agency, i data center sono attualmente responsabili dell’1,5% della domanda globale di energia e i carichi di lavoro legati all’IA sono il fattore principale alla base di questo dato. Tuttavia, il report di Gartner aggiunge: “È sempre più frequente l’adozione di pratiche per ridurre in modo significativo il consumo di energia per l’apprendimento automatico”. Queste misure sono molto diversificate, si va dai programmi di compensazione delle emissioni di CO2 ai servizi di recupero degli asset, fino alle tecnologie di raffreddamento a liquido nei data center. Anche l’utilizzo di software più intelligenti contribuisce a ridurre il consumo energetico, ad esempio, oggi sono disponibili sistemi che disattivano i componenti quando questi non vengono utilizzati.

Quello che è certo è che non si può voltare le spalle alla tecnologia IA. “Siamo nel bel mezzo di un processo che vede un’estrema accelerazione della quantità di dati a nostra disposizione, una massa di informazioni che sta iniziando a superare la capacità umana di dar loro un significato. Abbiamo bisogno dell’IA per ricavare informazioni da questi dati e questo si rivelerà fondamentale per risolvere molte delle “grandi sfide” che l’umanità si trova ad affrontare”, ha sottolineato Per Overgaard. Così come l’IA ha contribuito a molte delle scoperte decisive realizzate durante la pandemia di Covid-19, sarà anche determinante nell’affrontare le sfide del futuro, in particolare il cambiamento climatico

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