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La Vitamina D è poco presente negli alimenti e per sintetizzarla occorre esporsi ai raggi solari: ecco perché uscire quanto più possibile dagli spazi al chiuso e trascorrere del tempo all’aria aperta è così importante. Una buona abitudine da consolidare soprattutto con l’avanzare dell’età, quando il fabbisogno di questa vitamina aumenta notevolmente.
Tanto importante quanto difficile da trovare nei cibi, per poterla sintetizzare è necessaria l’esposizione ai raggi solari e la bella stagione diventa la perfetta occasione per farne una bella scorta.
Ecco allora perché la vitamina D è così preziosa per il nostro benessere.
UN AUTENTICO CONCENTRATO DI BENESSERE: la vitamina D, oltre che a garantire un apparato scheletrico forte e robusto, agisce anche su molti altri organi come cuore, polmoni e anche sul sistema immunitario, come abbiamo imparato nella storia recente afflitta dalla pandemia. Studi e ricerche dimostrano che la vitamina D influisce sulla prevenzione di alcune malattie quali il diabete di tipo 1, oltre a prevenire o rallentare lo sviluppo del cancro frenando la crescita delle cellule. Non solo, dato che è utile anche nel contrastare l’insorgenza di alcune patologie dell’epidermide, quali la psoriasi e la dermatite atopica.
FONDAMENTALE PER L’APPARATO SCHELETRICO: la vitamina D è fondamentale per fissare il calcio alle ossa, ed è per questa ragione che i bambini durante lo sviluppo ne hanno tanto bisogno. Anche in gravidanza questa vitamina è importantissima: le future mamme infatti devono fornire tutto l’apporto necessario a sè stesse e al piccolo che portano in grembo. Infine, si tratta di un micronutriente assolutamente indispensabile anche per le signore che entrano in menopausa, perché in questa fase della vita insorge l’osteoporosi, ovvero la temuta fragilità ossea.
LA CARENZA È SEMPRE PIÙ MARCATA: l’insufficienza di vitamina D negli ultimi anni sta diventando sempre più frequente tra gli adulti e soprattutto tra le persone anziane, spesso costrette a casa o in strutture di ricovero ove non riescono a godere a sufficienza dell’irradiazione solare. Una scarsità che però coinvolge anche i più giovani tenuto conto che nel nostro Paese ne aumenta l’insufficienza a causa di sedentarietà e smart working. Ciononostante, uno studio recente rivela che basta esporsi ai raggi per 15 minuti tre volta alla settimana per godere dei benefici di una sostanza che rinforza ossa, muscolatura e sistema immunitario. Stare all’aria aperta, oltre a regalare benefici alle ossa, è un miracoloso medicamento per l’umore: svagarsi con una passeggiata alleggerisce l’animo e allenta le tensioni.
UNA RISERVA NECESSARIA E FONDAMENTALE: la cosiddetta “Vitamina del sole” viene sintetizzata dalla pelle quando la radiazione solare raggiunge una certa intensità. Ecco allora il motivo per cui l’estate è la stagione perfetta per farne un buon rifornimento, tenuto conto che in inverno riuscirci è assai più complicato. Occorre precisare che la quantità di vitamina D che la pelle produce sotto l’azione dei raggi solari diminuisce con l’aumentare dell’età e dell’incremento di peso, in quanto il tessuto adiposo tende a ritenere la vitamina D: un’ulteriore spinta per tenerci in forma con un occhio alla bilancia, stando attenti a non assecondare troppo la soddisfazione del palato e facendo attenzione a quel che mettiamo nel piatto.
LIPOSOLUBILE, UNA CARATTERISTICA IMPORTANTE: la vitamina D, denominata anche calciferolo, ha la capacità di sciogliersi nei grassi. Nel nostro organismo è presente sotto forma di ergocalciferolo (vitamina D2) e di colecalciferolo (vitamina D3). Quella di tipo D2 è presente negli alimenti di origine vegetale; la D3, la forma più attiva di vitamina D, invece si trova nei prodotti di origine animale e si forma nella pelle quando questa viene esposta alla luce diretta del sole. Le fonti alimentari più comuni di questa vitamina sono gli alimenti arricchiti, soprattutto cereali e latticini. Entrambe le vitamine D2 e D3 non sono attive nell’organismo, ma devono essere metabolizzate nel fegato e nei reni in una forma attiva che stimola l’assorbimento di calcio e fosforo nell’intestino. Questi due minerali vengono assorbiti nelle ossa per renderle resistenti e dense nel processo di mineralizzazione: la vitamina D è dunque necessaria per la formazione, la crescita e la riparazione delle ossa.
IL SOLE, ALLEATO INSOSTITUIBILE: non serve arrostirsi sotto i raggi UV per un bel pieno di vitamina D, è sufficiente evitare di stare sempre al chiuso. Tra lavoro, casa e famiglia non è semplice, ma dedicarsi un po’ di tempo all’aria aperta esponendo l’epidermide delle ossa lunghe alla luce del sole è assolutamente necessario. In natura le fonti di approvvigionamento di vitamina D sono due, cioè la luce del sole e gli alimenti, è sufficiente trascorrere una mezz’oretta al giorno in maglietta e pantaloni corti d’estate per una scorta di questo micronutriente. Un motivo in più per svagarsi in libertà con passeggiate benefiche o facendo una pedalata nel parco: renderemo le ossa più forti e magari riusciremo anche a buttar giù anche qualche etto, risultato certamente apprezzabile in vista della prova costume.
L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE: è possibile approvvigionarsi di vitamina D anche consumando alcuni alimenti che ne sono ricchi, per esempio il pesce. Infatti, l’olio di fegato di merluzzo e i pesci grassi, come il salmone e le aringhe, ne sono particolarmente ricchi; vanno benissimo anche il tuorlo delle uova, il fegato, le carni rosse e le verdure verdi, ottimi alleati per rifornirci di questa preziosa vitamina. Attenzione, però: questi cibi con vitamina D andrebbero consumati tutti i giorni, cosa non facile da realizzare, tanto che l’apporto di vitamina D con una dieta corretta consente di introdurre solo tra il 10 e il 20% del nostro fabbisogno.
INTEGRAZIONE ALIMENTARE, SE NECESSARIO: per il trattamento della carenza di vitamina D sono disponibili numerosi prodotti. Tuttavia, basta anche fare attenzione quando siamo al supermercato: sono molti ormai gli articoli che vengono addizionati di Vitamina D proprio per sopperire alla ormai cronica carenza visto che, come riportano alcuni studi, il 70% della popolazione italiana è sotto i livelli minimi di vitamina D nel sangue.