“Di certo non deve stupire – ha spiegato il biologo della pesca Fabrizio Serena, ricercatore associato del Cnr di Mazara del Vallo -. Incontrare una verdesca è senz’altro più frequente, ma in questo caso non è possibile affemare con certezza di quale esemplare si tratti. C’è un momento del video dove si vede una parte di dorso ed è quello che mi porta a pensare che per caratteristiche possa essere un mako, grande, con il muso affusolato, diversamente dallo squalo bianco che è più largo e lo smeriglio che è più tozzo. Di sicuro c’è che si tratta di un esemplare che appartiene alla famiglia dei Lamnidi”.  

Per l’esperto sono esemplari “che possono trovarsi anche non lontano dalla costa, come in questo caso. In genere scappano, a meno che non ci sia un comportamento dell’uomo diverso, o che ci sia un’intensa pasturazione in corso. Sono pericolosi? Sì, ovviamente”. Non c’è dunque la certezza di che tipo di esemplare sia. “Nel programma di monitoraggio – spiega quindi Serena – l’ho infatti classificato come non definito”.

Ma qual è il motivo per cui stanno aumentando le segnalazioni di avvistamenti di squali nel nostro paese? In quasi tutti i recenti avvistamenti, si tratta di una specie generalmente timida e pacifica, la “prionace glauca”, o popolarmente nota come verdesca, che di solito si nutre di altri pesci e, se non disturbata, non è solitamente aggressiva. È tra gli squali più comuni nel Mediterraneo, ma è a rischio estinzione a causa della pesca industriale delle sue pinne. Sono rarissimi i casi di attacco all’uomo. La causa più probabile dell’aumento degli avvistamenti è che si stiano avvicinando alla costa in cerca di cibo.

Ad influire sul loro comportamento, secondo gli esperti, ci sono il riscaldamento globale e la pesca eccessiva, che influiscono sulla facilità di trovare cibo. Va anche tenuto conto delle loro abitudini di accoppiamento: questo è il periodo dell’anno, durante la primavera e l’estate, in cui maschi e femmine si corteggiano. Infine, non bisogna dimenticare che gli squali possono ammalarsi o ferirsi, e in queste situazioni di solito cercano zone tranquille dove rifugiarsi o morire.

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