I ghiacciai delle Alpi sono in ritirata, ogni anno i dati peggiorano sotto l’influsso di estati bollenti come quella del 2023 che ha visto per alcuni giorni lo zero termico posizionarsi sopra quota 5.300 metri nel Nord Italia. Le nevicate in quota di lunedì scorso non hanno migliorato la situazione, perché la neve estiva è destinata a sciogliersi in breve tempo. I dati sul ghiacciaio del Dosdè in alta Valtellina nell’ambito della IV edizione della Carovana dei ghiacciai promossa da Legambiente, e le misurazioni annuali su quello della Marmolada condotte dall’Università di Padova con il Comitato glaciologico italiano e Arpa Veneto, fotografano la situazione. Tutti i climatologi sono concordi nel ritenere le Alpi tra le zone del mondo più colpite dai cambiamenti climatici.
La superficie del ghiacciaio della Marmolada si è dimezzata in meno di 25 anni e si è ridotta del 75% rispetto al 1900. L’anno scorso era di 112 ettari ma, secondo i geografi e i glaciologi dell’Università di Padova, il Comitato glaciologico italiano e l’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del Veneto (Arpav), è destinata a diminuire nei prossimi anni sotto i 100 ettari, la metà della superficie del 2000 e meno di un quarto rispetto al 1900. «Il ritiro nel punto di maggior regressione sfiora i 90 metri su base annua, con una media di arretramento di circa 20 metri in un anno», afferma Mauro Varotto, responsabile delle misurazioni del ghiacciaio. «Questa estate i ghiacciai lungo tutto l’arco alpino sono in forte fusione a causa del combinato disposto di deboli nevicate negli ultimi due periodi invernali e delle alte temperature estive», commenta Mauro Valt, tecnico ricercatore Arpav. « Nella seconda decade di agosto si è registrata in area dolomitica la temperatura media più alta dal 1990». Per ogni grado di aumento della temperatura la quota sciabile si innalza di 220 metri.
Valtellina

Non va meglio in Valtellina. Il ghiacciaio Dosdè Est si è ritirato di oltre 1 chilometro negli ultimi 90 anni, di cui circa 650 metri dagli anni Ottanta del secolo scorso. La superficie si è ridotta del 47% nell’ultimo trentennio, passando da 112 ettari del 1991 agli attuali 60 ettari circa. I dati dei monitoraggi eseguiti dal Servizio glaciologico lombardo sono stati resi noti nel corso della IV edizione di Carovana dei ghiacciai di Legambiente. Dal 31 agosto al 2 settembre la Carovana dei ghiacciai proseguirà in Trentino-Alto Adige sui ghiacciai di Lares e Mandrone, dal 4 al 6 settembre sul ghiacciaio Ochsentaler in Austria, dal 7 al 10 sul Morteratsch in Svizzera.

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